Francesco Gramizzi (Borgo San Donnino, 1786-1868) è stato uno dei fidentini più importanti ed influenti del diciannovesimo secolo. Fedele di Napoleone, si arruola ventenne nella Guardia Imperiale in qualità di Velite Granadier, prendendo parte alle campagne di Prussia, Polonia, Spagna ed Austria. Diventato nel frattempo luogotenente della Vecchia Guardia partecipa alla disastrosa campagna di Russia e, pur essendo in servizio di retroguardia, durante la ritirata rimane gravemente ferito d’arma da fuoco alla coscia destra Kalisch (Polonia). Dopo essere rimasto un giorno intero nella neve, viene trovato quasi privo di sensi da una pattuglia russa e, dopo venti mesi di prigionia, è libero di tornare in Francia.
Nel 1815 raggiunge Napoleone fuggito dall’isola d’Elba ed entra nel “Battaglione sacro” con cui partecipa alla fallimentare battaglia di Waterloo. Tornato nella sua Borgo San Donnino, nel 1816 entra nel reggimento di Maria Luigia d’Austria, come la maggior parte degli ufficiali reduci dalle campagne napoleoniche, con il grado di sottotenente e nel 1831 prende il comando della Guardia Nazionale di Borgo San Donnino. Nel 1850, trasferito nella Divisione Veterani del Corpo sedentario, viene insignito dalla Duchessa della medaglia di Sant’Elena.
Dopo essersi congedato dall’esercito, lavora come commesso in un negozio di drogheria di cui viene successivamente in possesso alla morte della proprietaria, che egli aveva sposato.