UN SAGGIO PER RIFLETTERE SULLA DONNA, SULLA PAZZIA E SULL’INTERNAMENTO

Dettagli della notizia:

Data:

10 Marzo 2015

Tempo di lettura:

2 min

 

Sarà presentato venerdì 13 marzo alle ore 18.30 al Caffè Vetr’aria

il libro di Stefania Re: “Tutti i segni di una manifesta pazzia.

Dinamiche di internamento femminile al manicomio di Colorno (1880–1915)”

 

Fidenza, 10 marzo 2013 – Fidenza celebra la donna con una riflessione sulla figura femminile dagli ultimi decenni del 1800 fino alla Prima guerra mondiale, analizzandone la follia e, inevitabilmente, il contesto, il ruolo e la concezione della donna dell’epoca.

Sarà presentato venerdì 13 marzo alle ore 18.30 al Caffè Vetr’aria il libro di Stefania Re: “Tutti i segni di una manifesta pazzia. Dinamiche di internamento femminile al manicomio di Colorno (1880–1915)”.

Entro il ricco panorama di ricerche che, a partire dal 2000, hanno tratto notevole impulso dal riordino delle carte degli archivi storici degli ex istituti psichiatrici italiani, il lavoro si snoda lungo un percorso condotto a partire dalla documentazione amministrativa e sanitaria del manicomio di Colorno, in provincia di Parma. L’autrice indaga il processo di “medicalizzazione” della follia femminile, entro e attraverso l’istituzione manicomiale, in un arco temporale – compreso fra gli ultimi decenni dell’Ottocento e la Prima guerra mondiale – che coincide, dal punto di vista dell’evoluzione dei modelli psichiatrici, con la piena affermazione del paradigma organicistico. La centratura sulla componente femminile degli internati, nel continuo rimando fra dentro e fuori rispetto al manicomio, ha fatto emergere le dinamiche di segregazione (percorsi, attori, luoghi) e il processo di costruzione della figura della “alienata”, prima dell’ingresso nell’istituto, portando in primo piano il ruolo dei soggetti vicini alle donne recluse. L’analisi di molteplici “casi clinici” ha reso leggibile, insieme al posizionamento teorico degli psichiatri del manicomio parmense e alla prassi terapeutica seguita in istituto, la relazione (im)possibile fra i medici e le ricoverate, le interferenze fra l’idea della “natura femminile” e del ruolo sociale assegnato alle donne – scientificamente e culturalmente costruiti – e le rappresentazioni della follia femminile.

L’autrice, Stefania Re, dialogherà con Fabrizia Dalcò della Fondazione “Mario Tommasini” e l’attrice Chiara Rubes leggerà alcune parti del saggio. Introdurranno: l’assessore al Welfare del Comune di Fidenza, Alessia Frangipane, e il presidente della Fondazione “Mario Tommasini”, Bruno Rossi.

L’evento, organizzato dal Comune di Fidenza e dalla Fondazione “Mario Tommasini” in collaborazione con il Centro di Salute mentale del Distretto di Fidenza dell’Azienda Usl e con Asp Distretto di Fidenza, si inserisce nel cartellone dedicato alla Festa della Donna: “Fidenza: singolare femminile”.

L’ingresso è libero.

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