Si può fare: zero bollette e centri estivi da 42 euro a settimana

La dico con un titolo: solo a Fidenza si può andare al centro estivo comunale a partire da 42 euro a settimana e da febbraio non è stato chiesto un centesimo alle famiglie. Crediamo stia tutta qui la differenza tra il dire e il fare per le mamme, i papà e i loro piccolini. Dal 24 febbraio il Comune ha lasciato nelle tasche delle famiglie più di 1 milione di euro, azzerando tutte le bollette per i servizi scolastici, extrascolastici, dei servizi educativi e con una programmazione senza precedenti per i centri estivi: tariffe bloccate ai livelli precovid 2019, attività fino al 13 settembre per sostenere le mamme e i papà al lavoro e una rete di centri che coprono dagli 0 ai 14 anni”.

Così il Sindaco di Fidenza, Andrea Massari presenta una manovra che sommata al pacchetto degli sconti e delle agevolazioni tributarie porta a 1.5 milioni di euro l’impegno del Comune. “Quando qualcuno dice che non si fa abbastanza, quando qualcuno fa politica usando il covid, ricordategli questo numero e chiedetegli come fa a non essere orgoglioso di Fidenza. Noi lo siamo perché conosciamo i sacrifici che ci sono dietro a queste risorse e sappiamo come tutte le persone di buon senso quanto bene possano fare”, prosegue il Sindaco.

CENTRI ESTIVI LOW COST PER LE FAMIGLIE A FIDENZA CI SIAMO RIUSCITI

La rivoluzione 2020 è quella dei centri estivi. Ogni genitore fidentino può verificare con gli amici che abitano in altri comuni: solo a Fidenza le rette per i bimbi 3-14 anni sono state bloccate sui prezzi del 2019, ovvero da 42 a 49 euro a settimana (dalle 8 alle 12) o da 60 a 70 euro a settimana (dalle 8 alle 16). Con un servizio di trasporto pubblico dal costo irrisorio (6.5 euro) a settimana e uno sconto del 40% per chi iscrive il secondo figlio.

Salvare l’estate dei bimbi era indispensabile per tre buone ragioni – spiega l’Assessore alla Scuola, Stefano Boselli –. La prima: dopo mesi chiusi in casa i più piccoli potevano tornare a giocare con gli amici. La seconda: non tutti i bimbi hanno i nonni dove andare mentre i genitori lavorano. La terza: quasi nessuna famiglia può permettersi una baby sitter a tempo pieno per tutta l’estate. Le regole per la ripartenza erano severissime, i costi si sono almeno triplicati per realizzare tutte le misure di sicurezza per i bimbi e gli educatori, termoscanner compresi. Ma non ci siamo fermati e abbiamo voluto anticipare al 15 giugno l’avvio dei centri estivi, anche per la fascia 3-5 anni, e li porteremo fino al 13 settembre (gli anni scorsi terminavano a luglio). Abbiamo creato nuovi centri adatti per le esigenze di tutte le famiglie, anche di chi ha bisogno solo di poche ore al giorno per i propri figli. Ad esempio lo spazio “Gioca Qui” (per i bimbi dai 3 ai 14 anni), che prima mancava. I centri per i più piccolini (0-3 anni) per la prima volta hanno apriranno ad agosto in modo sperimentale all’Albero Magico e all’Aquilone”.

Un dato su tutti rende bene l’idea di quanto si sia fatto per le famiglie: nell’estate 2020 i costi sostenuti dal Comune per realizzare i centri estivi da 0 a 14 anni sono pari a 428.311 euro e solo il 35% di questa spesa è coperto da contributi statali e dalle rette. Lo scorso anno tutti i centri estivi costarono 155mila euro. Il solo costo del personale per il tempo pieno nei centri 3-6 anni è passato da 16mila euro a 62mila euro. Oppure: per la fascia 3-14 anni si passa da 85mila euro a 367mila euro.

UN MESE GRATIS DI SERVIZIO CON IL CONTRIBUTO REGIONALE

Il Comune ha dato un servizio essenziale al minor costo possibile. E Per le famiglie che hanno un isee fino a 28.000 euro i contributi della Regione di fatto rendono gratis i centri estivi, potendo arrivare a 84 euro per settimana (per un massimo di quattro settimane).

ZERO BOLLETTE PER LE FAMIGLIE

Sul fronte scuola e bollette, sono 623.070 euro i costi dei vari servizi che dalla chiusura delle scuole lo scorso febbraio fino alla fine dell’anno educativo (30 giugno) si è accollato il Comune senza chiedere un centesimo alle famiglie. La domanda più logica: “se mio figlio non è andato a scuola e quindi non ha mangiato in mensa, non ha preso lo scuolabus o non è potuto andare dalle tate del nido e della materna, cosa dovevo pagare?”.

Il Comune ha scelto di azzerare le bollette in modo radicale, evitando che sulle famiglie arrivassero anche i costi incomprimibili (405.000 euro), ovvero quelli necessari per mantenere in piedi i servizi congelati durante l’emergenza e per poterli riaccendere con l’inizio del nuovo anno scolastico.

Pubblicato: 21 Luglio 2020