Regole per i bimbi inapplicabili, il comune lavora ad un progetto di gestione

Sul tema dei centri estivi, su quello delle aree giochi nei parchi e su quello più generale di gestione dei bambini sono state scaricate sui Comuni linee guida e norme inapplicabili dalla sera alla mattina. Se lo stesso fosse accaduto per i ristoranti, i parrucchieri e le fabbriche a quest’ora sarebbero ancora chiusi. Da una settimana stiamo tutti camminando su un sentiero stretto e si lavora lo stesso per un progetto di gestione serio, con collaboratori seri, che permetta di dare sollievo alla gente e soprattutto ai più piccoli, perché non possono essere loro a pagare più di tutti il conto del lockdown restando in una situazione indenfinita”.

Il Sindaco di Fidenza, Andrea Massari, commenta così l’ordinanza che ha appena firmato seguendo l’esempio di altri comuni emiliani, con la quale dispone almeno fino al 3 giugno il divieto di utilizzare le aree giochi interne ai parchi, ai giardini comunali e ad altri spazi verdi, oltre all’interdizione degli impianti sportivi ad accesso libero posti all’interno di parchi e ai giardini comunali e ad altri spazi pubblici (ad esempio campi da calcio, calcetto, basket, pattinaggio).

Un’ordinanza per la sicurezza dei bambini e delle persone, perché chiunque capisce che il Sindaco sarebbe la persona più felice del mondo se potesse riaprire senza se e senza ma. Faccio un esempio – prosegue Massari –: se le linee guida nazionali dicono ok alla riapertura delle aree gioco, ma solo se c’è un progetto di gestione che deve prevedere non la semplice igienizzazione una o più volte al giorno, ma richiede accessi contigentati (quindi qualcuno che sorveglia che non entrino nelle aree gioco più bambini di quelli che ci possono stare in sicurezza), rispetto delle misure anti assembramento, obbligo di indossare la mascherina dai tre anni in su (e quindi qualcuno che faccia rispettare quell’obbligo, non lasciandolo solo alla buona volontà) e la costruzione di progetti educativi per l’outdoor education, è chiaro che i Comuni sono ad un bivio: o ci inventiamo che un vigile o un dipendente che segue lo sviluppo delle imprese si trasformino in educatori improvvisati, oppure bisogna trovare collaborazioni che permettano di aprire le aree gioco in sicurezza, anche prevedendo che possano essere strumenti complementari al circuito dei centro estivi”.

A proposito di centri estivi, la Regione ha annunciato che “dovrebbero aprire l’8 giugno, oggi è il 25 maggio ed è arrivata la prima vera buona notizia da parte dei Vescovi dell’Emilia-Romagna, che hanno confermato l’impegno delle parrocchie, senza le quali sarebbe stato un disastro. E per questo ringrazio di cuore la Chiesa per questa enorme scelta di coraggio e responsabilità. Chiunque capisce, a maggior ragione, che pubblico e privato stanno facendo una corsa contro il tempo che non prevede passi falsi. Ne andrebbe della sicurezza dei bambini – spiega Massari –. Ecco perché perfino nei nostri spiegoni e ovviamente negli incontri organizzativi, che ormai sono quotidiani, abbiamo sollevato la questione dei diritti delle famiglie e del loro sostegno, cominciando dai piccolini che hanno la mamma e il papà che lavorano entrambi. Questi genitori non possono essere messi di fronte al rischio di dover perdere un pezzo dello stipendio per badare ai figli. Allo stesso modo parrocchie e Comuni non possono organizzare una riapertura dei servizi con regole che sembrano un campo minato”.

Il Comune di Fidenza continua, così, a lavorare con il settore welfare e quello educativo ad un progetto di gestione in due fasi: uno per le aree gioco da riaprire permettendo ai bimbi e alle famiglie di usare in sicurezza le giostrine. E poi la partenza dei centri estivi per ora fissata l’8 giugno, con l’utilizzo di spazi sicuri e regole certe. Anche oggi sono proseguiti su questo tema gli incontri con le parrocchie e con il coinvolgimento dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona (Asp Distretto di Fidenza).

Pubblicato: 26 Maggio 2020