PASSIONE CIVILE, CRESCITA CULTURALE E COINVOLGIMENTO DEI GIOVANI. COSI’ FIDENZA COMBATTE LA VIOLENZA SULLE LE DONNE

Dettagli della notizia:

Data:

26 Novembre 2015

Tempo di lettura:

4 min

Una città attiva e sensibile che offre aiuto alle donne in difficoltà

e ha gettato le basi di una nuova cultura anche tra i giovani

 

Fidenza, 26 novembre 2015 – In un Ridotto del Teatro Magnani gremito di cittadini, Fidenza ha confermato il suo impegno per la promozione di una cultura vera contro ogni violenza sulle donne, che si deve basare su passione civile, consapevolezza e crescita culturale.

In Italia 7 milioni di donne hanno subito violenza fisica o psicologica nella loro vita. Solo nell’ultimo anno ci sono state 152 vittime di femminicidio e tra chi ha subito violenze, solo il 12% denuncia”. E’ stato il Presidente del Consiglo comunale, Amedeo Tosi, a leggere i dati “di un fenomeno diffuso a tutti i livelli che va contrastato con l’impegno di tutti, in primis delle istituzioni”. Tosi ha quindi ribadito l’impegno istituzionale del Consiglio comunale in questo senso e ha ringraziato i ragazzi dell’Istituto Solari per la sentita partecipazione.

Sembra quasi scontato dire che la principale arma di questa battaglia è la prevenzione culturale. Anzi, la formazione culturale, che deve essere il fulcro di una consapevolezza civica che si è persa. Una strada contro la violenza e contro l’ignoranza che, spesso, è la madre delle brutalità di cui un uomo può essere capace e complice”, ha detto il sindaco Andrea Massari, che poi ha precisato: “Servono fondi. Non giriamoci intorno. Ogni strategia ha bisogno di essere alimentata non solo con la buona volontà e i sacrifici personali, ma anche con una visione chiara di dove vogliamo andare e di come ci vogliamo arrivare. Il Comune di Fidenza ha inserito per la prima volta nel suo bilancio delle risorse destinate alle Pari Opportunità con cui si sono realizzate esperienze vere: il percorso dei ragazzi e delle ragazze del Solari, contributi alle associazioni impegnate in questa sfida di civiltà”.

Tra i protagonisti del Consiglio, infatti, hanno avuto un ruolo di primo piano le studentesse e gli studenti dell’Istituto “Stanislao Solari”, che hanno illustrato gli elaborati realizzati nell’ambito del laboratorio “Dal desiderio alla legge”, organizzato grazie ai fondi stanziati per la prima volta dall’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Fidenza, con l’obiettivo di stimolare i ragazzi a sviluppare idee e progetti per contrastare e prevenire la violenza sulle donne.

Il Prefetto di Parma, dottor Giuseppe Forlani, si è detto colpito dalla partecipazione attiva delle scuole per trasmettere ai ragazzi una cultura di rispetto delle differenze di genere. Il Prefetto ha poi incoraggiato i ragazzi e le scuole a continuare questo percorso di crescita culturale e sociale.

La violenza sulle donne è un fenomeno diffuso, anche a livello locale. Per quanto riguarda il Servizio di pronta accoglienza – gestito dal Centro Antiviolenza di Parma per dare una risposta immediata a richieste delle forze dell’ordine, degli ospedali e dei servizi sociali, che accolgono donne, spesso con figli, che necessitano di aiuto, sostegno e di un luogo dove stare – nei primi 6 mesi del 2015 ci sono state 6 richieste di intervento da parte dei Carabinieri di Fidenza e 4 richieste dall’Ospedale di Vaio. Le richieste di ospitalità a Fidenza sono state 8, con 3 ingressi”, ha spiegato l’assessore al Welfare e pari opportunità, Alessia Frangipane. “Lo Sportello di ascolto di Fidenza del Centro Antiviolenza nel 2014 ha ricevuto 18 donne, mentre nei primi sei mesi del 2015 ne ha ricevute 14. Sembrano numeri piccoli ma se pensate che solo una minima parte trova il coraggio di chiedere aiuto e a quanta forza serva per farlo, questi numeri diventano enormi per la nostra comunità. Si tratta prevalentemente di donne italiane e la violenza domestica si attua in tante forme: fisica, sessuale, psicologica, economica e spesso è seguita da stalking nella fase di separazione”, ha detto l’assessora Frangipane.

Per chi subisce violenza è prioritaria la messa in sicurezza più che la condanna. Una volta le donne e i loro figli scappavano nelle case rifugio dei centri antiviolenza con l’aiuto dei servizi sociali, oggi la legge permette anche in 24 ore di allontanare l’uomo e lasciare le donne e minori nella loro casa”, ha detto Samuela Frigeri, Presidente Centro Antiviolenza di Parma.

La violenza contro le donne è un reato purtroppo democratico, che colpisce donne anche molto acculturate, donne medico per esempio. Anche gli uomini che fanno violenza sono spesso colti e senza problemi economici”, ha detto la Dott.ssa Laila Papotti, in servizio presso la Procura della Repubblica di Parma.

Massimiliano Filoni, Presidente della Cooperativa Giolli che ha seguito il laboratorio didattico del Solari, ha concluso dicendosi soddisfatto perché a Fidenza “c’è un mondo istituzionale pronto ad ascoltare i giovanissimi. E’ così che il 25 novembre non è più solo celebrazione ma presa di coscienza e impegno reale”.

 

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