L’importanza dei controlli: in casa protetta scoperta sul nascere invasione covid

L’esperienza dei 97 ospiti della casa protetta di Fidenza conferma che contro il covid nelle strutture per anziani l’unica, vera, arma è quella dei controlli ripetuti e a tappeto, prendendo con le pinze i risultati dei tamponi rapidi, da sottoporre, sempre, a verifiche approfondite con tamponi molecolari.

E’ solo grazie a questa procedura che a partire dal 29 dicembre è stato possibile scoprire la diffusione del virus tra ospiti e operatori, molti dei quali erano asintomatici e pure negativi ai tamponi rapidi.

Al termine del percorso coi tamponi molecolari concluso nella giornata di ieri, l’Amministrazione comunale è stata informata in serata dai vertici della cooperativa Auroradomus (gestore di un nucleo della casa protetta, per un totale di 30 ospiti) e di Asp (gestore degli altri due nuclei, per un totale di 67 ospiti).

La procedura prevede tamponi a tappeto ogni 30 giorni. All’ultimo check coi tamponi su ospiti e personale effettuato ad inizio di dicembre non erano emerse criticità, così come negli screening ripetuti in via eccezionale ogni 15 giorni nei mesi di ottobre e novembre.

Nel caso di Asp, il 29 dicembre scorso, invece, 7 ospiti presentano dei sintomi. Il medico di struttura dispone una prima verifica con tamponi rapidi e il quadro appare confortante: solo un positivo e sei negativi.

Nel nucleo Auroradomus, si ripete il copione: lo stesso giorno vengono sottoposte 13 persone a tamponi rapidi. Risultato: 1 solo positivo.
Non si perde tempo e parte subito una campagna a tappeto di tamponi molecolari su tutti gli ospiti e gli operatori, sia nel nucleo Auroradomus che nei due nuclei di Asp.
I tamponi vengono eseguiti anche a Capodanno e fino al 3 gennaio scorso, col servizio di Igiene Pubblica che con grande efficienza fornisce i risultati in meno di 24 ore.

Il quadro definitivo emerso ieri, vede positivi 8 ospiti nei nuclei gestito da Asp e 2 unità del personale. Nel nucleo gestito da Auroradomus i positivi sono 15 ospiti e 4 unità del personale. Il dato degli anziani positivi in tutta la casa protetta è, così, di 23 persone su un totale di 97 ospiti.

COSA SUCCEDE ORA

Con grande velocità, ieri sono arrivati sia i tamponi che, soprattutto, gli specialisti Usca di Ausl: non hanno rilevato situazioni tali da dover fare ricorso all’ospedale.

In via precauzionale, da mesi e nel rispetto dei Dpcm governativi, erano state vietate le visita a parenti e amici. Divieto che logicamente prosegue.
Seguendo i protocolli di igiene pubblica, ieri sono state attivate camere ad hoc per separare gli ospiti positivi da quelli negativi e camere grigie per le persone che nei giorni scorsi erano state in stanza con altri anziani asintomatici, poi risultati positivi al tampone molecolare.

Sono stati disposti anche specifici percorsi di gestione dello sporco e del pulito per queste due tipologie di stanze. Significa che la biancheria, le stoviglie ecc. non verranno mai a contatto con quelle delle stanze in cui si trovano ospiti negativi. Proprio come avviene negli ospedali.

Dal punto di vista dei dispositivi di protezione individuale (dpi), il personale di Asp da mesi utilizza anche se non richiesto strumenti che sono al top della sicurezza: mascherine Ffp2 e camici idrorepellenti.

L’Amministrazione comunale, raccolti tutti questi elementi nel corso di una serie di telefonate, ha fatto il punto insieme ai gestori della casa protetta, desiderando “ringraziare le direzioni di Asp e Auroradomus e il servizio di Igiene Pubblica per la tempestiva collaborazione che ha permesso di individuare sul nascere una situazione importante. Agli ospiti e agli operatori impegnati nelle cure contro il covid, nonché alle loro famiglie, vanno l’abbraccio e il sostegno di tutta la Comunità. Ogni richiesta che dovesse arrivare alle direzioni sanitarie della casa protetta saranno affrontate con il metodo di sempre: insieme e con rapidità”.

Pubblicato: 05 Gennaio 2021