La nuova Tari 2021, tra maxi sconti covid per le imprese colpite dalla crisi e la rivoluzione chiesta dal Governo alle attività produttive

Con la nuova Tari 2021 proteggiamo famiglie e imprese, dimostrando sul campo che vivere e lavorare a Fidenza offre vantaggi consistenti. Spiegata semplice, un ristoratore fidentino paga 1.000 euro in meno di un suo collega reggiano o modenese. Ci riusciamo con una gestione 100% fidentina del servizio e camminando in mezzo alla rivoluzione introdotta dal Governo col Testo Unico Ambientale: le attività produttive che producono rifiuti speciali li dovranno gestire in proprio. Inoltre, da quest’anno per le imprese che hanno fatto richiesta entro il 31 maggio di gestirsi in modo autonomo i rifiuti prodotti (non solo gli speciali) possono arrivare al 100% di sconto della tariffa variabile”.

Così il Sindaco Andrea Massari introduce la manovra Tari approvata il 30 giugno scorso dal Consiglio comunale.

LA TARI PER LE FAMIGLIE

Le tariffe Ta.Ri per le famiglie sostanzialmente non cambiano. Anzi, fino a quattro occupanti c’è una lieve riduzione. Tra i Comuni che hanno lo stesso peso di Fidenza – fascia tra 20mila e 30mila abitanti (dove ci sono più utenti, più attività e più costi rispetto ad un piccolo comune) – la vantaggiosità della nostra Ta.Ri è considerevole. Facciamo un esempio: una famiglia tipo di quattro occupanti, a Fidenza paga 212,47 euro, nella reggiana Scandiano 302 euro e nella modenese Formigine 288 euro”.

LA TARI PER LE IMPRESE

L’assessore all’Ambiente e allo Sviluppo economico, Franco Amigoni, spiega che “la “rivoluzione rifiuti”, come l’ha definita la Confartigianato nazionale, riguarda le industrie che devono gestire in proprio i rifiuti speciali e ciò può ridurre la base imponibile Tari. Una spinta in più che si inserisce nel lavoro per costruire un’economia circolare. Allo stesso tempo il Comune ha l’obbligo di legge di coprire i costi di raccolta e smaltimento di tutto il servizio con le sole entrate della tassa rifiuti”.

QUALITÀ DEL SERVIZIO, DIFFERENZIATA CHE CRESCE E SOSTEGNO A CHI E’ IN CRISI
Come ha affrontato il Comune questa fase? Con tre leve. Primo: migliorando e specializzando sempre più la società pubblica San Donnino Multiservizi che si occupa del ciclo dei rifiuti. “Oggi Sdm è la realtà che in tutta la regione costa meno ai cittadini e, allo stesso tempo, ha espanso la sua attività a favore di una Fidenza pulita – prosegue Amigoni –. Diciamolo con un esempio: prima della gestione diretta di Sdm, venivano raccolte 105 tonnellate/anno di rifiuti da spazzamento strade, abbandoni ecc. Nel 2020 Sdm ha raccolto 270 tonnellate e nel 2021 prevede di raggiungere quota 380 tonnellate. Sono numeri che fanno capire come lo spazzamento meccanico e manuale in città stia davvero arrivando ovunque e con maggiore frequenza. E che oggi si sia raggiunta una forte capacità di risposta ai cittadini che segnalano abbandoni. Chi lo fa vede un intervento rapido e a quel punto continua a segnalare, anche la cosa più piccola”.
Il secondo step è quello del lavoro costante per recuperare materia. Nel 2020 la raccolta differenziata è giunta all’82% (+ 2 punti rispetto al 2019) e questo virtuosismo eccezionale dei fidentini ha permesso di portare a casa, dal 2016 ad oggi, 807.000 euro di bonus regionale, tutti destinati alla riduzione delle bollette. Grazie al bonus un ristorante/bar ha risparmiato 225 euro dal 2016 ad oggi.
Terzo: da un lato si combatte l’evasione (obiettivo 2021: recuperare 100.000 euro) e, dall’altro lato, le imprese più colpite dalla pandemia vengono aiutate con forti riduzioni della parte variabile della Tari. Grazie a 277.000 euro statali ci sono tagli dell’80% per bar, ristoranti, pasticcerie, impianti sportivi, agriturismi. Oppure tagli del 45% per parrucchieri, cartolerie, ferramente, negozi di abbigliamento e calzature e, ancora, del 25% per commercio all’ingrosso, officine/carrozzerie, attività artigianali come fabbri, idraulici, falegnami ed elettricisti.

FARE IMPRESA A FIDENZA CONVIENE
ALCUNI ESEMPI A CONFRONTO

Considerando tutto questo, l’impatto della riforma statale si contiene tra il 2 e il 3% per le utenze non domestiche. Sono 9 euro in più per un ufficio, 5 euro per un falegname, 4 euro per un capannone industriale. E come detto qui sopra per molte imprese del commercio, della ristorazione e del settore artigiano (le categorie più colpite dalla crisi) ci saranno invece importanti riduzioni. Ad esempio, un ristorante/pizzeria/pub/bar nel 2021 pagherà solo 655 euro di Tari comunale invece di 1.191. Un barbiere che doveva pagare 277 euro, verserà 208 euro. Cosa accade su e giù per l’Emilia? Mettiamo a confronto Fidenza con altre città, senza considerare lo sconto covid che applichiamo:
un ristorante fidentino pagherebbe 1.191 euro. La stessa attività a Collecchio 1.239 euro, a Piacenza 2.396 euro, a Parma 2.101 euro, a Scandiano 1.582 euro. Un parrucchiere da noi paga 277 euro, a Parma 433 euro, a Collecchio 490 euro, a Formigine 569 euro. Un negozio di abbigliamento da noi paga 258 euro, a Piacenza 600 euro, a Parma 393 euro, a Collecchio 505 euro, a Scandiano 459 euro. Un artigiano idraulico a Fidenza paga 176 euro, a Piacenza 444 euro, a Parma 409 euro, a Collecchio 302 euro, a Scandiano 336 euro, a Modena 358 euro.

POSTICIPO DELLE RATE TARI

Come l’anno scorso le scadenze della rate Ta.Ri vengono posticipate: al 16 settembre per la prima rata (calcolata con tariffe 2020) e al 16 dicembre per la seconda rata.

LA TARIFFAZIONE PUNTUALE

Per una rivoluzione che è iniziata, un’altra è in arrivo: nel 2022 in tutta Fidenza per tutte le utenze (domestiche e non) partirà la tariffazione puntuale. Significa che chi meno produrrà rifiuti indifferenziati (cioè quelli che finiscono nel giro dei non recuperabili), meno pagherà. Il Comune è al lavoro per definire le regole di ingaggio di questa nuova fase.

Pubblicato: 02 Luglio 2021