I lavori procedono spediti con le squadre di artigiani e operai: presto la nuova Club House nel centro sportivo del Ballota potrà aprire i battenti.

“E per Fidenza questo è un traguardo che vale doppio: parliamo di un nuovo luogo di socialità e cultura sportiva atteso da 30 anni e di un grande messaggio di fiducia e di ripartenza, che ci aiuterà a superare l’anno orribile della pandemia”, spiega il Sindaco Andrea Massari durante la visita al cantiere che ha effettuato con il Vicesindaco Davide Malvisi e il presidente della società Club House 2007 Carlo Paccagnini. Presenti anche i tecnici, tra i quali l’architetta fidentina Paola Faroldi, ideatrice del progetto tecnico che tutti i cittadini vedono prendere forma nei suoi 150 metri quadrati di struttura inseriti in un contesto di quasi tre volte tanto.

“Manca davvero poco all’apertura della Club House, opera attesa a lungo dagli sportivi fidentini e, vorrei sottolinearlo, dai cittadini. In questo cantiere c’è la fotografia precisa di quanto pubblico e privato possano fare insieme, in modo sussidiario e al servizio della Città – commenta Malvisi –. Da un lato il Comune, che ha investito 240.000 euro per le opere di urbanizzazione che sono tornate a far splendere tutta l’area intorno alla Club House, grazie ad un lavoro elegante di rigenerazione che va dalla messa in sicurezza idraulica al ponticello che immette nell’area, passando per i nuovi parcheggi e il nuovo percorso pedonale che collega l’area sportiva del Ballotta con via Togliatti. Grazie lo voglio dire in questo senso alla ditta fidentina Vielle Scavi che ha lavorato per realizzare la quota di intervento pubblico. E dall’altro lato la società di fidentini che ha vinto col suo progetto la gara indetta dal Comune, aggiudicandosi la gestione per i prossimi 20 anni e che ha investito in modo consistente. Vedere la Club House ad un passo dagli spalti e dai campi da gioco, sapere la voglia che c’è in tutta Fidenza non solo di poter tornare a fare sport ma di rendere lo sport una risposta formidabile alla paura del covid. Ecco, se mischio queste due impressioni ne ricavo molta soddisfazione, unitamente al fatto che il Ballotta fra pochi mesi vedrà partire i lavori di un altro grande cantiere: quello della riqualificazione della pista d’atletica che prevede anche la realizzazione del rettilineo indoor per l’attività sportiva invernale”.

Esausto ma davvero felice anche Paccagnini: “E’ un sogno che si avvera. Come spiegai nel settembre 2019 presentando il nostro progetto, ora possiamo davvero realizzare un link tra chi vive l’area del ballotta per fare sport – gli atleti, le loro squadre e le loro famiglie – e tutta la Comunità, fatta da associazioni, famiglie e ragazzi che qui troveranno, nessuno escluso, una nuova casa accogliente. Abbiamo curato ogni dettaglio, investito circa 250.000 euro, con le imprese che ci accompagnano a cominciare dalla ditta Oreste Fuoco che ha seguito la parte edile stiamo correndo come i treni ma credetemi, non posso descrivere l’energia che ci da il cantiere e l’essere ormai ad un passo dalla meta. Un feeling che so appartenere anche agli altri fidentini che hanno sostenuto con me questa impresa e che voglio ringraziare, ancora una volta: Francesco Salvalai, Enrico Frattini, Nicola Bergamaschi, Alessandro Scaltriti e Filippo Porcari”.

All’interno dei locali cucina e bar sono installati, accompagnati da una illuminazione di design che già ora fa un certo colpo d’occhio. Non meno del porticato dinanzi alla struttura, dotato di copertura fotovoltaica sulla copertura e che sarà un’oasi d’ombra e verde per gli sportivi e per tutti gli amanti di un luogo di bellezza e di relax. Una realizzazione impreziosita dalla pavimentazione esterna, anch’essa posata fra pochi giorni. Nel complesso, la Club House con la sua terrazza, che già ora lascia immaginare la festa che l’emergenza covid ci ha tolto per 15 mesi, si mostra come una realizzazione funzionale, perfettamente inserita nel contesto sportivo e verde circostante. Quindi, parola di presidente: “Manca poco. Aspettiamo di svelarla a tutti i fidentini e di poter dire loro: ragazzi, ci siamo”.