Fondo affitto, aiutate tutte le famiglie che hanno fatto domanda

E’ un risultato storico: tutte le domande presentate da chi era in difficoltà con il pagamento dell’affitto sono state accolte, a cominciare dalle famiglie più colpite dalla crisi covid. Un risultato che vale doppio in un comune popoloso come il nostro e che ci permette di sottolineare coi fatti una cosa semplice: qui non si lascia davvero indietro nessuno”.

Così Andrea Massari, Sindaco di Fidenza, presenta i risultati dei due bandi che si erano chiusi alla fine del 2020.

Due bandi sostenuti con 589mila euro di risorse regionali, costruiti a Fidenza anche per conto dei Comuni del Distretto e con l’obiettivo di non essere più una semplice forma di sussidio ma i pilastri di un percorso Sos famiglie. Credo sia doveroso rivolgere un grande ringraziamento agli uffici del Comune e di Acer che hanno svolto un lavoro straordinario, non solo nella progettazione ma anche e soprattutto nella fase di controllo delle domande, per eseguire la quale hanno applicato le nuove regole anti raggiri che erano state introdotte con l’obiettivo di far arrivare i soldi pubblici a chi aveva bisogno sul serio in un momento difficile della sua vita”, commenta l’Assessore alle Politiche sociali, Alessia Frangipane.

TRE MESI DI AFFITTO PAGATO

Numeri alla mano, sono state 243 le famiglie fidentine (sono famiglie tutti i nuclei da un componente in su) che hanno potuto ricevere il sostegno di tre mesi d’affitto pagati (fino ad un massimo di 1.500 euro). Per la prima volta sono state soccorse anche le famiglie con Isee inferiore ai 3.000 euro.
Rispetto al totale delle 243 famiglie, 44 hanno ottenuto i contributi diretti destinati ai nuclei in cui il Covid aveva portato la crisi economica a causa di un licenziamento, della cassa integrazione o anche per la perdita di reddito dovuta alla morte di un famigliare.

Allargando la panoramica a tutto il distretto, le famiglie aiutate sono state 711 e, tra queste, sono 113 quelle soccorse con i contributi diretti ai nuclei indeboliti dalla crisi Covid.

Dalla lettura dei dati emerge che il 61.5% dei beneficiari hanno un’età compresa tra i 25 e i 44 anni, questo significa che è stato raggiunto il segmento delicatissimo delle famiglie più giovani, quelle dove l’incontro con la precarietà lavorativa statisticamente è più forte e nelle quali la crisi Covid poteva aprirsi più facilmente un varco. La fascia d’età superiore (45-65 anni) rappresenta, invece, il 34.5% del totale. Il 56% delle famiglie che hanno presentato la domanda per il fondo affitto hanno figli minori e tra queste il 37% hanno 2 o più figli a carico. Il 44% delle domande, invece, è arrivato da famiglie senza figli.

IL PRESIDENTE ACER: “ORA UN NUOVO PIANO CASA NAZIONALE”

Aver risposto a tutte le famiglie che hanno presentato domanda per il fondo affitto è sicuramente un risultato particolarmente importante, che ha dato risposte vere al disagio abitativo per oltre 700 famiglie del distretto. Un risultato importante per il quale mi associo al ringraziamento agli uffici che hanno lavorato così tante richieste”, osserva Bruno Mambriani, Presidente di Acer Parma, che invita “a riflettere sulla base dei dati emersi: un simile livello di richieste di aiuto dimostra che c’è un grande bisogno di edilizia residenziale pubblica per dare una risposta strutturata a famiglie che non hanno il reddito sufficiente per coprire i costi del mercato privato. Anche guardando i numeri del distretto di Parma, oggi penso più che mai che sia giunto il momento per far partire un piano casa a livello nazionale, sostenuto con l’occasione irrinunciabile dei fondi del Pnrr/Recovery. Vale la pena ricordare che l’ultimo piano casa varato in Italia risale al secondo dopoguerra, col Governo Fanfani”.

FUNZIONA IL SISTEMA DEI CONTROLLI

Da segnalare anche che i controlli sulle domande hanno funzionato molto bene. Sono 80 le domande rifiutate perché non avevano i requisiti previsti. Ad esempio, non è possibile ricevere l’aiuto per l’affitto se si incassa già il reddito di cittadinanza o, ancora, senza l’indicazione sulle proprietà immobiliari e le relative percentuali di possesso. L’ufficio casa del Comune, in questo senso, ha ricordato puntualmente la necessità di chiarire la presenza di case o altri fabbricati di proprietà, anche all’estero.

E ora? Ora gli uffici sono già al lavoro sui controlli incrociati relativi alle domande presentate per il bando 2021, che si è chiuso recentemente. L’obiettivo è quello di liquidare le somme agli aventi diritto entro la metà di settembre.

Pubblicato: 27 Luglio 2021