“Il futuro non si prevede e non si aspetta, si crea giorno per giorno in questi momenti così difficili”.
In tempi normali sarebbe stata una frase efficace per qualche guru in qualche super evento mediatico.
Ora che siamo in guerra contro il #coronavirus è invece il pensiero dal fronte di uno degli ingranaggi del sistema di protezione e gestione dell’emergenza: Franco Amigoni, assessore al Commercio e all’Innovazione. Raggiungiamo Amigoni al telefono, al termine della terza giornata di funzionamento di un servizio speciale, nato da gente e cuori speciali e destinato a chi combatte in prima linea.
Si chiama Bring The Food e significa che ogni giorno, con la regia di un’app, la “champions league alimentare di Fidenza” prepara al momento tra 150 e 170 monoporzioni che vengono raccolte e distribuite al personale dell’Ospedale di Vaio, della Pubblica Assistenza, della Croce Rossa, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco. Senza sprecare cibo fresco.
Progetto partito subito con il piede giusto e, chi si intende di innovazione o anche solo ne è appassionato, sa che le idee vincenti sono proprio quelle devono apparire semplici e funzionare in egual misura, senza mostrare e far pesare la complessità che ci sta dietro.
UNA STORIA INCREDIBILE NATA DALL’EMERGENZA: DALLA SCINTILLA DI GUSTINCANTO AI RICERCATORI DELLA FONDAZIONE BRUNO KESSLER
Appunto: nel backstage ci sono coordinamento, passione, ingegneria e una volontà di ferro.
“Bring the Food” nasce dall’incontro tra Amigoni, due dei 400 ricercatori della Fondazione Bruno Kessler – senza giri di parole: la fondazione di ricerca scientifica, economica e sociale top in Italia – e la generosità di un amico di Fidenza come Alberto Campanini, che tutti conosciamo come patron di “A riva la machina”. Campanini il 15 febbraio scorso lancia il ristorante Gustincanto nel quartiere artigianale La Bionda, NUOVO tassello di una strategia di rigenerazione di quel pezzo di città.
Una manciata di giorni dopo esplode l’emergenza sanitaria e Campanini decide di non fermarsi ad aspettare il sereno. Schiera il fidato collaboratore Christian Lupi, i suoi cuochi e riapre la cucina per produrre 100 pasti al giorno di grande qualità. Li manda all’Ospedale, alle prese con il suo momento più drammatico.
“Una gran cosa che ne ha chiamata un’altra: abbiamo pensato insieme di allargare il giro a tutti i ristoratori di Fidenza e portare i pasti ad una platea maggiore di beneficiari”, spiega Amigoni.
300 TONNELLATE DI CIBO SALVATO DALLO SPRECO
Un tema tecnico complesso, il raccordo tra chi produce, chi ritira e chi consegna. Tema risolto grazie ai due ricercatori della Fondazione Kessler Adolfo Villafiorita e Michele Bof. Contattati da Amigoni hanno messo a disposizione gratuitamente l’app da loro sviluppata a partire dal 2011 – “Bring The Food” – per redistribuire senza sprechi le eccedenze alimentari fresche. Solo nel 2019 quest’app ha permesso di far arrivare sulle tavole di chi ha bisogno, nel Centro e Nord Italia, quasi 300 tonnellate di eccedenze in arrivo da supermercati, mense, produttori agricoli e altri soggetti della filiera del fresco.
“Ma non solo: Villafiorita e Bof sono intervenuti sui codici dell’app, per personalizzarla e adattarla a tutte le esigenze del nostro progetto. In questo momento sono caricati sulla chat collegata 33 attori della filiera, tra coordinatori, informatici, fornitori, donatori e volontari; una decina di ristoranti si sono già attivati nelle donazioni, altri seguiranno. Nei prossimi giorni sono previsti infatti arrivi di nuovi beneficiari e di nuovi partner, anche fornitori di vaschette in pet monoporzione, essenziali per la consegna del cibo. Ne serviranno migliaia di pezzi”, prosegue Amigoni, che in questo momento oltre ad aver organizzato l’arrivo dell’app, sta coordinando fornitori, volontari per le consegne e beneficiari. Mentre ci spiega questa storia, peraltro, Amigoni è in auto e sta andando a verificare che tutto fili liscio.
UNA COLLABORAZIONE CHE VA ALLA GRANDE
Sì, l’elenco dei ristoratori e imprenditori del food continua a crescere, ampliando il primo nucleo formato da Gustincanto che lavora a spron battuto, Via Antiqua, il Casale, Podere San Faustino, la Fola de l’Oca, Sana Follia, Beef Corner la pasticceria Al Paradise, la Buona Forchetta e Atto Primo.
“E’ la nostra champions league alimentare – nota con orgoglio Amigoni – e, credetemi, da questi locali stanno uscendo piatti che normalmente sarebbero di gran classe e che ora sono preparati per essere straordinari. E’ il modo che abbiamo per dire grazie a chi ci protegge. Sono orgoglioso che la collaborazione di tutti i ristoranti stia funzionando alla grande e penso spesso in questi giorni all’incontro tra tante storie così diverse: il talento degli app maker Michele e Adolfo, la generosità di Alberto e Christian e di tutti i ristoratori. Penso a Marzia Marchesi, assessora a Busseto e imprenditrice, che ci ha donato le prime migliaia di vaschette, e a Pluricart, Flo e Parma Menù che ne hanno messe altre, o ai volontari dietro le quinte che smistano con guanti e mascherina che nasconde un sorriso. Penso a tutto questo e credo che sia molto bello”.
E poi? La prossima settimana il progetto sarà a regime ma, proprio perché il futuro non si aspetta, Amigoni una riflessione sul dopo l’ha già fatta: “Ad emergenza finita, chiameremo mense, supermercati, produttori agricoli e tutti i soggetti della filiera del fresco perché “Bring The Food” prosegua. Senza sprecare cibo, al servizio di chi ha bisogno; ci stanno già cercando da altre città per replicare il modello”.