Big data e psicologia per il benessere delle persone, presentati tutti i dati dello studio di Vaio

Un lavoro di ricerca e raccolta di big data sull’impatto dell’emergenza covid sulla popolazione che non ha precedenti in Italia ed è tra i primi in Europa. Partito nella primavera 2021, condotto interamente online, ha scandagliato le reazioni di bimbi, adolescenti, adulti e lavoratori. Ed è stato un successo: 4.823 partecipanti (per l’85% residenti in regione) dei quali 1.140 minori (intere classi di studenti delle scuole superiori hanno aderito) e un’età media di 38 anni nella comunità degli adulti e delle famiglie.

Un successo 100% made in Vaio, l’ospedale fidentino nel quale opera l’Unità operativa complessa di psicologia clinica e di comunità – in forza ad Ausl Parma – che col supporto tecnologico e finanziario dell’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Fidenza ha lanciato questo che “a tutti gli effetti è un modello da oggi a disposizione della Regione Emilia-Romagna per raccogliere in tempo reale informazioni utili a settare le strategie di prevenzione”, spiega la psicologa Ausl Barbara Bruni che, insieme al collega Daniele Rovaris e al loro team di ricercatori, ha coordinato la campagna di rilevamento.

Oggi, giornata nazionale per il ricordo delle vittime covid, i dati sono stati presentati al teatro Magnani di Fidenza durante un seminario – introdotto e moderato con sapienza da Michele Meschi (primario di Medicina interna a Vaio) – che ha raccolto i vertici della psicologia italiana a cominciare dal Presidente nazionale dell’Ordine David Lazzari, operatori del sociale, amministratori e la leadership della sanità pubblica regionale. Presenti, infatti, l’assessore Raffaele Donini, Massimo Fabi (Dg dell’Azienda Ospedaliera di Parma) e Anna Maria Petrini (commissario straordinario Ausl Parma).

La ricerca nasce dall’esperienza immersiva che ha fatto il servizio di psicologia ospedaliera e territoriale ordinario riorganizzandosi come servizio di emergenza al fianco degli operatori, degli enti, delle istituzioni e della comunità – ha raccontato la psicologa Bruni –. Nasce dalle richieste degli operatori socio-sanitari, dai volontari iniziavano a dare segni di cedimento. Nasce da numerose richieste fatte da parte di insegnanti, ragazzi di varie età di tutta la provincia al fine di comprendere questo evento devastante, mondiale, di affrontare lo smarrimento, di aiuto verso una visione futura possibile e desiderabile. E nasce dalle richieste da parte di tutta la popolazione, dei cittadini”.

I DATI SUI MINORI

Lockdown e pandemia hanno lasciato cicatrici profonde. I più piccolini hanno fatto registrare una forte prevalenza di tristezza, mutata in rabbia via via che il campione ha preso in esame adolescenti e preadolescenti. Rispetto al pre pandemia, l’incidenza di ansia e depressione nella fascia 13-17 anni è raddoppiata e il rischio è che tali vissuti, se trascurati, “possano evolvere in sintomi clinici di depressione (25% dei casi) e di ansia (20% dei casi)”. Un malessere che, secondo i ricercatori, non è da escludere che possa aver amplificato fenomeni sociali come hikikomori e baby gang.

ADULTI: PEGGIORANO SONNO, ALIMENTAZIONE E RAPPORTI.

PREOCCUPA IL DATO SULLA VIOLENZA DOMESTICA

Il 64.8% del campione over 18 riferisce sintomi ansioso/depressivi, una persona su dieci ha visto peggiorare le sue relazioni, paura e turbamento sono state le emozioni prevalenti. La ricerca annota che il grado di resilienza della popolazione adulta accresce di pari passo con il livello di istruzione, fermi restando campanelli d’allarme trasversali come l’aumento di appetito (40.4%), disturbi del sonno (33.6%) e la diminuzione dei rapporti sessuali (43.9%). Un dato ancora: il 19.6% del campione adulto femminile ha riferito di aver subito una forma di violenza.

GLI OPERATORI SANITARI, LA NOSTRA LINEA DEL FRONTE

Bruni e il suo staff hanno raccolto che il 93.5 degli operatori sanitari ha mostrato l’insorgenza di lievi sintomi da disturbo post-traumatico da stress. L’alto grado di resilienza della categoria ha fatto da scudo, per quanto il 60% di essi abbia dichiarato di aver temuto errori nell’uso dei sistemi di protezione. Numeri che certificano la necessità di una organizzazione per il monitoraggio in continuo delle condizioni psicologiche degli operatori sanitari più ingaggiati durante le emergenze.

DAD, TUTTO DA RIFARE

L’esperienza della Dad risulta da ripensare profondamente: i bimbi dai 6-7 anni associano la noia a questo strumento, il 53% dei ragazzi fino ai 12 anni altrettanto. Dai 13 ai 17 anni il 53.7% riferisce di aver avuto difficoltà di concentrazione. I dati evidenziano anche la comparsa di un livello medio-basso di burnout. Insomma, i ricercatori sono certi che la didattica a distanza possa essere una risorsa in alcuni scenari ma la precondizione essenziale è che sia costruita insieme ai ragazzi, attingendo dalla logica di squadra dei videogame online. Si parte da un dato chiaro: solo il 2.9% degli studenti si è sentito coinvolto in questo processo.

LA REGIONE: 2022 ANNO DI SVOLTA SULL’ASSISTENZA PSICOLOGICA

L’Assessore Donini ha evidenziato che “questa ricerca è una delle prime così approfondite anche a livello internazionale. Può aiutarci a comprendere le ripercussioni della pandemia su una comunità intera e a calibrare ciò che dobbiamo progettare per il futuro. La Regione già oggi ha una rete molto diffusa di servizi di supporto psicologico e professionalità cliniche che sono impiegate nei servizi territoriali. Il passo successivo che stiamo iniziando ad intraprendere. Il 2022 deve essere il punto di svolta con il progetto dello psicologo di comunità: sfruttando il Pnrr avremo più di 320 nuovi professionisti della psicologia assunti nella rete regionale”.

IL SINDACO: “ORGOGLIOSO DI QUESTO STUDIO NATO A VAIO”

Il Sindaco Andrea Massari si è detto “orgoglioso di questo lavoro nato nel nostro ospedale, come strumento operativo e di reazione allo tsunami della pandemia. Esattamente due anni fa mostravo ai fidentini la foto drammatica della camera ardente dell’ospedale ricolma di bare. Due anni dopo l’emergenza ha dimostrato l’importanza vitale della prevenzione. Che facciamo coi vaccini e investendo sul benessere psicologico: nei cittadini si è registrata una inversione di tendenza: se chiedere l’aiuto di uno psicologo era considerato al pari dell’ammissione di una vulnerabilità, oggi l’accesso a questo intervento è sempre più visto come un elemento essenziale per la qualità della vita”.

GLI STATI GENERALI DELLA PSICOLOGIA
L’EMILIA-ROMAGNA GUIDI RIVOLUZIONE DEL BENESSERE PSICOLOGICO

Così come a cavallo tra anni ‘70 e anni ‘80 nacque in questa regione la rivoluzione degli asili e dei servizi per la prima infanzia, copiata dalla California alla Scandinavia, oggi l’Emilia-Romagna ha le risorse, le professionalità e le competenze per mettere le ali ad una seconda rivoluzione per la qualità della vita nelle comunità – ha detto Alessia Frangipane, assesosre alle Politiche sociali del Comune di Fidenza –. Affido all’assessore Donini la riflessione sulla necessità di convocare gli stati generali per il benessere psicologico. E’ condiviso tutto ciò che nasce dal saper fare insieme e oggi il nostro gioco di squadra si chiama unire il sistema sanitario, il sistema educativo/scolastico, il sistema sociale e il sistema universitario, cui spetta la formazione dei professionisti di oggi e di domani”.

AUSL PARMA

Il commissario straordinario di Ausl, Anna Maria Petrini, non senza commozione ha ricordato tutti gli operatori sanitari falciati dal Covid. E in merito alla ricerca ha evidenziato che “è così importante perché ci aiuta a comprendere la percezione di questi due anni e le esigenze della nostra comunità. In questo modo possiamo progettare la sanità del futuro, la medicina territoriale e la presa in carico delle persone. Attendiamo, quindi, l’imminente riforma della riorganizzazione della sanità territoriale che al centro pone proprio un metodo analogo, che muove dallo studio delle esigenze della popolazione per definire le azioni in modo mirato”.

AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA

La ricerca nasce dall’intuizione di studiare come ha visto e percepito la pandemia un campione rappresentativo della popolazione scelto in modo molto oculato dal punto di vista dell’epidemiologia delle percezioni ha detto Massimo Fabi, Direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria –. Avete interpretato non solo un sapere professionale ma la cultura della cura di un intero territorio”.

Pubblicato: 21 Marzo 2022