In una piazza Garibaldi piena di gente si è svolta la cerimonia di consegna del premio Fidentino dell’Anno – Burghžàn d’istãn, rivolto ai cittadini che si sono distinti per il loro operato, contribuendo ad accrescere il prestigio della città e il benessere della comunità.
I premiati che hanno ricevuto dal sindaco Davide Malvisi e dai suoi delegati la pergamena del Comune per il valore dell’impegno profuso nei rispettivi ambiti sono: Davide Tortorelli per la cultura, Lorenzo Adorni per gli strajè, Tea Bussandri in ambito sportivo, il libraio Giovanni Marocchi, l’imprenditrice Patrizia Zucchi, Edoardo Orsi per l’ambiente, Nadia Moratto, Maurizio Chiari e Giuseppe Mareschi nel sociale e volontariato. Riconoscimenti speciali a Remo Marusi e Giorgio Bertozzi.
Consegnate anche le pergamene di ringraziamento dell’Amministrazione comunale alle Forze dell’ordine, rappresentate per l’importante momento celebrativo dai massimi vertici locali: il Comandante provinciale dei carabinieri colonnello Andrea Pagliaro, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Gianluca Angelini e il questore di Parma Maurizio Di Domenico. Dal 2024, il Comune di Fidenza ha infatti voluto estendere la tradizionale menzione ai militari e ai poliziotti che si sono contraddistinti per attività di particolare merito o rilevanza sociale nel corso dell’anno.
“Ringrazio tutti i cittadini presenti, i premiati ovviamente e le forze dell’ordine, rappresentate da Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, per il fondamentale impegno portato avanti ogni giorno con costanza e abnegazione per la sicurezza e la tutela dei cittadini di Fidenza”, ha detto dal palco il sindaco Davide Malvisi.
Gli attestati di ringraziamento, consegnati dall’assessore alla Sicurezza Marco Tedeschi, sono andati ai vice sovrintendenti Giuseppe Belforti e Simone Lubrano della Polfer, alla stazione carabinieri di Fidenza, guidata dal maresciallo Sabatino Di Donato e alla Tenenza della Guardia di Finanza di Fidenza che, con una complessa indagine di natura economico-patrimoniale, ha ricostruito i comportamenti illeciti che avevano consentito a un’organizzazione criminale abitualmente dedita alle frodi fiscali di accumulare e occultare beni per un valore di oltre sette milioni di euro.